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aprire un impresa di pulizie

Aprire un’impresa di pulizie: come fare, cosa serve e quanto guadagna un’impresa di pulizie

Perché aprire un’impresa di pulizie?

L’epoca che stiamo vivendo, piena di pericoli per la salute e di virus che potrebbero creare scenari apocalittici, come quelli visti nella pandemia di COVID-19, ha reso sempre più fondamentale il ruole delle imprese di pulizia, specie quelle che si occupano di sanificazione ambientale. Un’impresa di pulizie esperta ed efficiente, in grado di garantire igiene ed ambienti sanificati, si rivela una risorsa alla quale le aziende non possono più rinunciare a cuor leggero; tantomeno nei contensti familiari, come quelli condoniali, non ci si può affidare alla prima ditta che passa.

lavorare impresa di pulizie
Lavorare impresa di pulizie

Ora che tutti siamo più attenti a germi e batteri, entrare in un ambiente, specie quando si tratta di un luogo pubblico, e poter godere di un’area priva di contaminazioni non è solo un lusso, ma è una reale necessità. Ecco quindi che la scelta di aprire una ditta di serivizi che garantisca l’igiene e la pulizia degli ambienti può rivelarsi davvero un business vincente, specie perché stiamo parlando di un’attività difficilmente automatizzabile: l’uomo potrà essere coadiuvato da macchinali professionali, ma solo un essere umano potrà garantire standard affidabili e di alto livello, senza contare come le differenti esigenze e le diverse disponibilità economiche dei clienti possano diversificare molto le richieste portate alle imprese.

Inoltre la varietà della clientela alla quale accedere rappresenta un fattore da non sottovalutare. Se il come trovare clienti per impresa di pulizie rappresenta un quesito importante da porse (nonché molto ricercato nei motori di ricerca dagli aspiranti imprenditori) considerare che il bacino di utenti che hanno bisogno di pulizie è molto ampio può far rassicurare anche il più cauto dei prudenti. Si consideri che gli esercizi pubblici possono rappresentare un grande bacino da cui attingere per la propria clientela, ma anche gli ambienti di lavoro di aziende privati, che siano uffici o officine, necessitano di pulizia di ambienti e dei servizi igienici. La ristorazione rappresenta un settore dove la pulizia è d’obbligo, come qualsiasi ambiente legato al food o all’intrattenimento. Inoltre possiamo includere alberghi, hotel, scuole, palestre, piscine, nonché condomini e case private nell’elenco. Cosa ha bisogno di essere mantenuto pulito e disinfettato? Tutto! Quindi parliamo di un lavoro che non conosce scarsità di richiesta.

Come aprire un’impresa di pulizie: i requisiti

Cosa serve per aprire un’impresa di pulizie? È necessaria prima di tutto una distinzione fondamentale, ovvero se si vorrà operare nel settore delle pulizie ordinarie o in quello delle pulizie straordinarie, che comporterà un requisito aggiuntivo da valutare.

Vediamo cosa serve per aprire un impresa di pulizie:

  • Apertura della partita Iva;
  • Iscrizione all’Albo degli Artigiani oppure
    Iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio locale;
  • Presentazione della SCIA:
  • Requisiti morali;
  • Requisiti di capacità economico-finanziaria;
  • Requisiti di onorabilità.

La Partita IVA

In relazione all’apertura della partita IVA si dovrà effettuare la scelta del codice ATECO che identificherà l’attività economica di riferimento. Ecco i codici ATECO utilizzabili per i servizi di pulizia:

CodiceDescrizione
81.21.00Pulizia generale (non specializzata) di edifici
81.22.02Altre attività di pulizia specializzata di edifici e di impianti e macchinari industriali
81.29.99Altre attività di pulizia nca
Codice Ateco Impresa di Pulizie

Consultare un dottore Commercialista per capire come avviare un impresa di pulizie è sempre una procedura consigliata e spesso di notevole ausilio per l’imprenditore. L’esperienza nonché la conoscenza delle norme potranno aiutare in diversi settori decisionali, come la scelta della forma giuridica dell’attività in fase di registrazione presso la camera di commercio. È un aspetto che viene spesso sottovalutato ma che rappresenta delle implicazioni profonde, dalla forma giuridica dipendendo dinfatti molte variabili (quella fiscale e quella previdenziale su tutte).

L’apertura della partita IVA richede una procedura un complessa e non gratuita che può essere completata telematicamente tramite la Comunicazione Unica. Nota anche come ComUnica, si tratta di una comunicazione che ha lo scopo di notificare agli enti di riferimento la nascita di una nuova impresa. Quindi con una singola operazione si procederà all’apertura della Partita IVA e si effettuerà anche l’iscrizione al Registro delle Imprese e all’Albo degli Artigiani, nonché l’iscrizione ad INPS e INAIL.

La SCIA

La presentazione della SCIA (ovvero la Segnalazione di Inizio Attività) avviene presso il Comune dove ha la sede l’attività nei giorni che precedono l’apertura dell’attività al pubblico. L’ente comune preposto ha a disposizione 30 giorni per effettuare controlli e validazioni e richiedere, in caso di necessità, modifiche e/o integrazioni alla domanda presentata. Sarà nell’ambito della presentazione della Scia che verrà richiesta la dimostrazione del titolare di possesso dei requisiti morali e professionali necessari allo svolgimento dell’attività.

Aprire un’impresa di pulizie: i requisiti morali

I requisiti morali rappresentano una vera necessità per aprire la tua impresa di pulizia, il crocevia che può aprire le porte al tuo nuovo business. In buona sostanza non ci dovranno essere procedimenti penali ancora in corso nei confronti del titolare dell’azienza, né tantomeno condanne precedenti sempre a carico dello stesso.

I requisiti di capacità economico-finanziaria

Necessari anche i requisiti di capacità economico-finanziaria, che si risolvono con:

  • iscrizione all’INPS e all’INAIL, ricorrendone i presupposti di legge, di tutti gli addetti, compreso il titolare e i familiari e i soci prestatori d’opera;
  • assenza di protesti cambiari negli ultimi 5 anni :
    • a carico del titolare nel caso di imprese individuali,
    • a carico dei soci per le società di persone,
    • a carico degli amministratori per le società di capitali e le società cooperative

      (salvo riabilitazione ai sensi dell’articolo 17 – legge 7 marzo 1996, n. 108, cioè dimostrando di avere completamente soddisfatto i creditori);
  • esistenza di rapporti con il sistema bancario, comprovata con apposite dichiarazioni bancarie riferite agli affidamenti effettivamente accordati (per le imprese che non chiedono l’iscrizione in una fascia di classificazione, è sufficiente la dichiarazione resa dal titolare / legale rappresentante sul modello di segnalazione certificata di inizio attività in merito alla titolarità di almeno un C/C bancario).

I requisiti di onorabilità

Per quanto riguarda i requisiti di onorabilità (regolati dall’art. 2 – legge 82/94 che stabilisce l’accesso alle attività relative a pulizie, disinfestazioni, derattizazioni e similari) è importante che il titolare non abbia ricevuto condanne per reati contro la fede pubblica o contro il patrimonio, né tantomeno pene accessorie come l’interdizione dall’esercizio di un’arte o professione.

Requisiti per la pulizia straodinaria

Come indicato precedentemente, gli interventi di pulizia straordinaria richiedono un requisito aggiuntivo. Data la loro natura più complessa, sono necessari i requisiti di:

  • diploma di scuola secondaria superiore o laurea in una materia attinente (chimica, biologia);
  • diploma di scuola secondaria inferiore + 3 anni di esperienza dimostrabile nel settore.

Cosa si intende per pulizie ordinarie e straordinaria

Cosa si intende per pulizie ordinarie e straordinaria
Cosa si intende per pulizie ordinarie e straordinaria?

Ecco che ora si necessità specificare quale sia la differenza di categoria esistente all’interno del mondo delle pulizie: Cosa si intende per pulizie ordinarie e straordinaria? La differenza sta sia nella natura dell’intervento che nella complessità di questo, nonché nel carattere extra ordinario che l’intervento possa cogliere. Tutti gli interventi di pulizia di routine o manutenzione, mirati ad impedire la formazione e l’accumolo dello sporco, possono essere considerati inteventi di pulizia ordinaria. Le pulizie straordinarie sono caratterizzate da quegli interventi saltuari di pulizia, che escono dall’ordinario e puntano ad attività più specifiche e professionali, come l’igienizzazione a fondo di un ambiente, oppure come trattamenti specialistici per superfici particolari, come la lucidatura a specchio di alcune superfici o la loro levigazione. Rientrano in questa categoria gli interventi di derattizzazione, disinfestazione e quelli di sanificazione ambientale o anche gli interventi che seguono eventi straordinari, come cantieri o calamità naturali (come allagamenti o incendi).

Come aprire un impresa di pulizie: l’importanza di un business plan adeguato

Se buttarsi senza rete può rappresentare una scarica di adrenalina non indifferente, quando si tratta di fare business e di essere un imprenditore responsabile la cautela non è mai troppa. Scegliere di fare le dovute valutazioni in sede di analisi è sempre un buon investimento, ed in questo contesto un business plan non può che essere salutare e di gran supporto. Come si redige un business plan? Questo documento che descrive il progetto che si itende intraprendere deve comprende gli obiettivi e le strategie, nonché le strategie di marketing e le previsioni finanziarie. Sarà molto utile per avere ben chiara in mente la propria idea di business e nel contempo fare una chiara valutazione futura imprenditoriale. Senza tener conto che, al di là dell’utilizzo puramente strategico di tale documento, un business plan può essere utilizzato come documento da presentare a istituti finanziari o nuovi soci per la richiesta di finanziamenti ed incentivi.

Nel caso specifico, quello dell’apertura di una impresa di pulizia, il business plan redatto a monte, prima dell’apertura, consentirà di capire quanti e quali spese di apertura saranno richieste a fronte degli introiti. Tenere conto degli imprenditori concorrenti, della richiesta del mercato e delle realtà già consolidate sarà fondamentale, così come scegliere un target di clientela di riferimento. Anche qui la figura di un dottore commercialista potrebbe essere di notevole supporto, anche perché spesso operare senza conoscere la reale composizione del settore scelto o dopo una valutazione superficiale potrebbe rivelarsi estremamente dannoso.

Avviare un’impresa di pulizie: dipendenti, settore pubblico e attrezzatura

Ad esempio, una delle scelte che possono essere valutate all’interno del business plan è quella legata all’assunzione o meno di dipendenti. È sicuramente legata al tipo di attività che si vuole intraprendere, se si desidera espandersi o meno. Puntare ad accaparrarsi appalti pubblici come lavoratore autonomo, senza dipendenti, potrebbe essere poco realistico. Ma cercare dipendenti prima di avere apparti che possano giustificarli potrebbe sembrare altrettanto poco oculato.

prodotti per impresa di pulizie
Attrezzatura e prodotti per impresa di pulizie

Anche la scelta legata al settore pubblico è da soppesare. Prendere parte alle gare d’appalto e offrire le garanzie richieste dalla normativa vigente, restando competitivi nei prezzi e adeguati nella qualità proposta non è una cosa che si può improvvisare. La complessità dei bandi, sommata anche alle lungaggini burocratiche legate ai pagamenti, potrebbero scoraggiare i novizi del settore. Formarsi prima nel settore privato potrebbe essere una strategia formativa vincente per poi passare al settore pubblico. Certo le eccezioni al caso esistono, ed un buon business plan può essere lo strumento necessario per capire come e dove orientarsi.

Anche gli investimenti iniziali sono di notevole importanza, e dovranno essere calibrati bene, nel tempo e con equilibrio. L’utilizzo di strumenti di lavoro all’avanguardia potrebbe essere una scelta oculata che, abbinata alla scelta di prodotti professionali di alta qualità, potrebbe garantire una reputazione di professionisti del settore. Sono investimenti da affrontare in modo oculato, in modo da non investire una notevole quantità di risorse nella creazione di un magazzino di prodotti prima che ne si abbia la reale necessità. Anche perché l’acquisto di strumentazione avanzata, come macchine lavapavimenti o lucidatrici, rappresentano investimenti importanti che devono trovare un riscontro economico per non essere considerate degli investimenti a perdere. La chiave? Una buona programmazione nel business plan.

Aprire impresa di pulizie: qual è la tassazione?

quanto guadagna un’impresa di pulizie
Quanto guadagna un’impresa di pulizie

Come già citato, la figura del commercialista è fondamentale in diverse situazioni, soprattutto quando si parla di tassazione per capire quanto costa aprire un impresa di pulizie. La scelta del regime tributivo al quale sottoporsi è difatti una scelta cruciale che consentirà di avere un’azienda con un futuro.

Quello che oggi rappresenta il vero punto di inizio per un’azienda che si affaccia sul mondo del lavoro è sicuramente il regime forfettario. È un regime che prevede una tassazione del reddito del 15%, con una percentuale che per i primi 5 anni di attività è addirittura del 5%. I costi del regime fofettario sono stabiliti in base al codice Ateco scelto. Le simulazioni sulla reale convenienza fiscale ottenuta applicando il regime forfettario rispetto al regime semplificato sarà un ottimo strumento di valutazione. Ad ogni modo un commercialista sarà in grado di offrire una seria consulenza, potendo consigliare il miglior regime legato alla situazione: abbiamo accennato difatti all’esistenza di almeno un altro regime, quello rappresentato dalla SRL, che potrebbe adattarsi in caso di fatturato importante.

Continuando a descrivere alcuni vantaggi del regime forfettario possimo citare la possibilità di operare in franchigia IVA. Questa particolare condizione, che permette semplicemente la possibilità di non applicare l’imposta al 22%, permette l’offerta un rapporto qualità/prezzo più vantaggioso rispetto ad altri. Anche l’esonero degli adempimenti relativi all’IVA, come le dichiarazioni trimestrali e annuali, rappresenta un vantaggio da non sottovalutare.

Quali limiti presenta il forfettario? Innanzitutto la necessità di mantenere il proprio fatturato al di sotto del limite di € 65.000 (innalzato dal 2019). Nel caso di svolgimento di una doppia attività non sarà possibile percepire redditi da lavoro dipendente o assimilati (come ad esempio la pensione) maggiori di € 30.000. Anche l’assunzione di dipendenti è sottoposta a dei limiti, essendo imposta una soglia massima di spesa di € 20.000.

Aprire impresa di pulizie: quali sono i contributi da versare?

Oltre alle tasse sarà altrettando importante versare i contributi relativi alla Gestione Artigiani e Commercianti dell’Inps, alla quale ci si dovrà iscrivere. In questa modalità la gestione prevede un versamento contributivo sia in forma fissa che variabile:

  • Contributi fissi: pari a circa € 3.800 e versati in 4 rate trimestrali.
    Sono contributi dovuti a prescindere dal reddito.
  • Contributi variabili: dovuti quando la quota di reddito è superiore ad € 15.953 (aliquota al 24% e ridotta a 22,44% per gli under 21).
    Il loro versamento avviene con la dichiarazione dei redditi, con le 2 rate da versare una entro il 30 giugno e la seconda rata il 30 novembre.

Tutti gli artigiani assoggettati al regime forfettario possono effettuare la richiesta di ridurre tutti i contributi (fissi e variabili) del 35%, inoltrando la domanda direttamente all’INPS.

Conclusioni

“Pillola rossa o pillola blu” (per citare un famoso film): alcune scelte sono da compiere nel giro di pochi secondi, altre invece possono essere valutare e soppesate con cautela. Hai bisogno della consulenza di un consulente del lavoro o di un commercialista? Perché non ci chiedi di metterti in contatto con un esperto del settore che ha anni di esperienza alle spalle? Compila il form o visita un nostro sito partner dedicato al mondo della consulenza del lavoro. La consulenza è gratuito e senza impegno.